Vittima della situazione o vittime di se stessi?.. Facciamo il punto.
Diverse persone vivono in presenza di un destino già scritto in negativo
Come smettere di crederlo e i passi pratici per prendere in mano la tua vita
Ciao, sono Marco Venturi e aiuto le persone nello sviluppo personale in tempi brevi con articoli, podcast, ebook e audio. Evitando quindi anni di tentativi fallimentari e rinunce nell’essere più sani, efficaci e liberi (sopratutto da se stessi) con il metodo delle mappe mentali.
Da questo articolo scopri:
I due tipi di vittime
Gli effetti nella realtà
Come smettere di esserlo
Essere vittima è una condizione, sentirsi vittima è un atteggiamento mentale che si cambia coi fatti.
Questo articolo è dedicato a coloro che soffrono più degli altri. A chi è vittima di una situazione difficile e incapace di cambiare le cose. L’intento è di aiutare a comprendere meglio le cose e dare fiducia in chi l’ha persa…
Chi sono le vittime?..
Per quanto la psicologia riscontri similitudini nelle persone siamo diversi tra noi. Ognuno ha un passato, un carattere o una mentalità che rovescia il quadro.
Il nostro vissuto ha da sempre plasmato pensieri e comportamenti e sono quelli che adesso rivelano le nostre attitudini ma anche sofferenze.
Siamo vittime della situazione o di noi stessi?..
Vittime della situazione
Occorre fare una precisa distinzione. Una persona è realmente vittima quando la situazione o condizione cambia al posto suo le carte in tavola. Le vittime della mafia, quelle del dovere, le vittime di guerra, le vittime dell’11 Settembre o del Ponte Morandi a Genova…
Queste sono tragedie che arrivano all’improvviso, così difficili da accettare perché qualcuno o qualcosa sceglie per te. Sul luogo sbagliato nel momento peggiore.
Questi casi non hanno una spiegazione. Affidarsi alla fede, a un disegno superiore può da sollievo ma non sempre basta… Chiedersi il perché non porta risposte.
E il Corona virus?.. Non siamo vittime?.. Le vittime sono già troppe nel mondo e ognuna di loro merita un nostro pensiero ma se siamo ancora vivi è perché abbiamo superato infezioni devastanti nei secoli. E abbiamo sempre trovato un modo, un vaccino per proteggerci.
Vittime di se stesse
Il secondo tipo è invece molto diverso. Le vittime di se stesse lo diventano lentamente. Senza accorgersene (e senza volerlo) entrano in un circolo vizioso di percezioni che li allontanano sempre più dalla verità.
La verità iniziale è spesso una ferita, un abbandono o giudizio negativo che fin da piccoli si è insinuato tra i nostri ingenui pensieri. Lo abbiamo nascosto nell‘inconscio, rinchiuso in un angolo per dimenticarlo e non soffrire.
Come ogni altra cellula del nostro corpo questo dolore ha fatto del suo meglio per crescere, per venire alla luce, per farsi sentire. Come?..
Attraverso pensieri distorti, incomprensioni, giudizi, sospetti, fraintendimenti,..
Ognuno di questi ha nel tempo plasmato stati d’animo e umori sempre più scuri, più infelici. Ci ha limitato la voglia di fare, la curiosità, la stima di noi stessi, ci ha tolto la libertà.
Ci ritroviamo nella prigione di non poter essere chi avremmo voluto. A sfuggire a tutto compresa la più piccola responsabilità. Ad affidarci a chi non ci merita fino a dipenderne completamente. Gli effetti sulla realtà diventano pian piano evidenti. Così impariamo a sopportare:
Chi non affronta le proprie paure diventa prigioniero di queste. Ogni cosa che pensa è un trasmettitore, un segnale che invia e che pretende una risposta. E la risposta arriva implacabile esattamente come il segnale di partenza.
Per cambiare le cose adesso serve inviare un messaggio diverso.
Accetta che tutto dipende da te
Smettila d’inviare scuse o lamentele e il mondo smetterà di metterti alla prova. Come fare?..
Negli anni 40 Robert Rosenthal lo dimostro con un esperimento sui bambini a scuola. L’effetto Pigmalione ha anche un suo contrario, l’effetto Golem. Avvicinano entrambi a te ciò su cui ti concentri. Attrai ciò che tuoi pensieri e le tue parole richiamano.
La cosa particolare è che questa persona diventa succube di ciò che allora hanno detto o fatto gli altri. Avvicina a sé ciò che le hanno fatto credere. Ancora adesso chiede conferme dall’esterno per giustificare quella convinzione, anche se fa male.
Come cambiare quello che pensi di te
Prendi un foglio di carta, una penna e prova a guardare la tua vita dall’esterno.
Stendi una lista di abitudini, di pensieri ricorrenti, di vecchie paure, di convinzioni su di te e sugli altri. Vai nel profondo e scrivi tutto ciò di negativo di cui sei diventato/a dipendente per protezione, appunto vittima.
Scrivine almeno una ventina. Poi rileggile e chiediti se vuoi continuare su questa strada…
Per cambiare le cose devi fare solo una scelta. Assumiti la Responsabilità perché finché continuerai a dare la colpa agli altri, a lamentarti e non fare nulla sarai sempre schiavo/a di qualcuno o qualcosa.
Che sia il troppo lavoro, la povertà, la salute, il mancato amore o apprezzamento. Qualcuno o qualcosa continuerà a prendersi la tua parte.
Non puoi continuare a difenderti da tutto perché le tue ansie e paure finiranno per distruggerti.
Analizza le tue abitudini e azioni
Sono in difesa o sono efficaci?.. Il vittimismo gioca sempre in difesa perché è più facile e sicuro. La responsabilità di cambiare le cose invece no ma è la tua libertà. Inizia dall’affrontare piccole paure, cose che sai di poter risolvere. Ritroverai la fiducia in te e potrai affrontare quelle più difficili.
Impara ad amarti per prima cosa, accetta le tue imperfezioni fino a percepirle come doti che ti distinguono. Riscopri chi sei e scopri come valorizzarti, come metterti al centro delle tue speranze. Questo passo è decisivo.
Esci da comfort delle abitudini comode. Scrivi una lista di semplici cambiamenti nel tuo stile di vita e svolgili a piccoli passi. Fai ciò che ti pesa appena oggi e domani sarà più leggero.Inizierai a pensare meglio di te e delle tue doti.
Infine porta le tue aspettative al livello delle tue reali possibilità. Ciò che ci aspettiamo spesso è diverso da ciò per cui siamo disposti a fare per ottenerlo. Non ha senso aspettarsi cose scintillanti quando per noi è un problema aprire la porta.
Metti in pratica questi consigli anche per una sola settimana (meglio un mese) e le tue idee cambieranno.
Cambierà ciò che pensi di te, cambieranno le parole che userai e cambieranno gli effetti attorno a te.
Stammi al meglio ciao Marco
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Chi Sono
Sono Marco Venturi. Docente, ricercatore e imprenditore online.
Su www.latuamappa.com condivido idee e mappe mentali per imparare e ricordare, essere più efficaci, sereni e liberi (sopratutto da se stessi :)