Le domande stupide richiamano risposte stupide mentre quelle utili portano utilità per entrambi.
3 modalità di risposta
Rispondere in modo sottomesso
Quando rispondiamo in modo sottomesso è perché il questore o insegnante o titolare pretende il rispetto dell’autorità. La nostra reazione è sottomessa perché noi ci sentiamo minori di facoltà. Facoltà che percepiamo in valore ad esempio in notorietà, in conoscenza, in autorevolezza ecc…
Questo atteggiamento va dritto alle emozioni primarie di protezione come paura, ansia ma anche stress...Quest’ultimo toglie alla mente la capacità di riflettere e si cerca di evitare, spesso con una scusa la responsabilità, il corpo si chiude su se stesso e ci sentiamo piccoli.
La domanda che esige intimorisce noi e pone l’altro in rilievo.
E certamente ne approfitterà. Proverà a vendere, convincere o influenzare dall’alto della sua competenza. Il risultato sarà un vantaggio per lui o lei ma non per noi. Avremo così dato ennesima conferma della nostra disistima. Poi vediamo la modalità migliore..
Rispondere è un’arte che si allena
Rispondere in modalità aggressiva/esagerata
Quando rispondiamo in modo inopportuno di solito al questore o insegnante o titolare piace dimostrare la propria autorità. Questo tocca il nostro impulso su nervi già scoperti e ci fa reagire d’impeto. Ad esempio se ti danno uno schiaffo e tu senza chiedere il motivo scatti e lo/la riempi di botte…
Reazione che fa appello alle nostre pulsioni.
Rispondiamo così per via di scarso controllo che non solo complica la situazione al momento ma che certamente ricapita spesso. A prescindere dall’interlocutore e dal suo atteggiamento dovremmo seriamente analizzare e scoprire cosa ci fa reagire in quel modo e apportare alcune modifiche imparando a rilassarci.
Quando la domanda è pungente o ironica, rispondere con una risata o un complimento scarica te e destabilizza l’altro/a anullando l’effetto sperato… Provare per credere.
Rispondere in equilibrio
Quando rispondiamo in modo equilibrato è perché chi abbiamo di fronte non ha bisogno di dimostrare la propria autorevolezza. Lascia quindi a te la scelta (sopratutto emotiva) della risposta adatta. A meno che tu non viva in un ghetto in cui la sopravvivenza è minacciata di continuo nell’95% dei casi la tua risposta può essere equilibrata.
Rispondere con equilibrio mantiene entrambi in empatia e permette le basi per una buona convivenza. Anche verso chi sembra avere difficoltà ad avvicinarsi a noi una risposta serena e colloquiale è la migliore per garantirsi relazioni appaganti. In qualsiasi ambiente domande e risposte possono generare naturalezza e collaborazione.
Se l’interlocutore non è in questa direzione l’effetto si sbilancia e complica la cosa a noi. Come portare l’assetto giusto?.. Chiedere spiegazioni.
Cerchiamo amplificatori per chitarra
Connettersi e capirsi è come suonare in una band in cui noi siamo delle chitarre elettriche. Per farci ascoltare e apprezzare (e quindi suonare bene con loro) abbiamo bisogno di amplificatori musicali che trasmettano il nostro suono.
Gli altri sono strumenti musicali e amplificatori. Serve prestare attenzione a loro, a cosa trasmettono e chiedono, a come ci fanno sentire.
Serve prestare attenzione anche al suono del nostro amplificatore. Se il volume sarà basso non si sentirà o se alto darà fastidio e coprirà gli altri.
La musica come la vita è un insieme di parti in cui ognuno è fondamentale per creare un ambiente sano e rispettoso. Chi esagera (qualunque sia il suo incarico) merita la risposta adatta, suggerendo di abbassare il volume.
Se la domanda ti crea tensione:
Rispondi con una domanda
Alla sua richiesta scendi nello specifico e rigira la frase in modo che sia lui/lei a cercare di essere più preciso. Il segreto sta nel trattenere l’impulso e gestire ciò che ti fa provare l’altro ridando indietro la tua perplessità. “Fammi capire meglio… Mi stai dicendo che (ripeti la sua frase).. Vuoi dire che …
Agisci con fiducia in te stesso e interesse verso la sua risposta. Che sia un professore o superiore sul lavoro non importa, mostra la tua personalità.
Sarà quindi (lui/lei) obbligato/a a riflettere (prestando attenzione a te) e a riformulare più chiaramente la richiesta. Sarà lui/lei ad aiutarti a rispondere in modo adeguato. Fai un bel respiro e poi gira la domanda dopodiché vedi se l’atteggiamento cambia.
Cambierà di certo e non si creeranno discussioni o fraintendimenti.
Rispondiamo in modo equilibrato quando siamo sereni e sicuri di noi, è questo che non da all’altro l’occasione di ferirci. Qualsiasi sia il suo atteggiamento possiamo captare cosa vorrebbe da noi e condurlo/la in linea con il contesto.
Perciò preoccupati di ciò che senti tu dal modo in cui ti fanno le domande. Se saprai comprendere e rispondere a te in modo consono avrai la risposta adeguata per chiunque voglia suonare con te. Occorre pratica ma più lo farai più sarai in grado di portare il giusto equilibrio nelle tue connessioni personali.
Ps: Spesso l’altro non sa che domande fare e ne fa di sbagliate.. 🙂
Stammi al Meglio ciao Marco
Di tendenza
La verità per apprendere e ricordare non è come ci insegnano a scuola...
Esistono segreti per essere più felici?.. SI! Ho riassunto su questo pdf che puoi scaricare gratuitamente ciò che tutti noi cerchiamo da sempre, essere felici.
Chi Sono
Sono Marco Venturi. Docente, ricercatore e imprenditore online.
Su www.latuamappa.com condivido idee e mappe mentali per imparare e ricordare, essere più efficaci, sereni e liberi (sopratutto da se stessi :)