Non sono un assiduo lettore di romanzi ma questo libro tradotto magnificamente da Sara Arena è entrato nel mio cuore…
Ciao, sono Marco Venturi e aiuto le persone nello sviluppo personale in tempi brevi con articoli, podcast, ebook e audio. Evitando quindi anni di tentativi fallimentari e rinunce nell’essere più sani, efficaci e liberi (sopratutto da se stessi) con il metodo delle mappe mentali.
“La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola” di Raphaëlle Giordano è un romanzo che merita di far parte della tua personale libreria. Qui trovi la prefazione, l’inizio del libro e la video recensione.
Prefazione
Ci sono giornate in cui tutto va storto. È così per Camille, quando sotto un incredibile diluvio si trova con l’auto in panne e senza la possibilità di chiamare nessuno. Tutte le sfortune del mondo sembrano concentrarsi su di lei. Ma Camille non sa che quello è il giorno che cambierà il suo destino per sempre.
Un uomo le offre il suo aiuto. Si chiama Claude, e si presenta come un «ambasciatore della felicità». Le dice che lui è in grado di dare una svolta alla vita delle persone. Camille sulle prime non dà peso alle sue parole. Eppure, riscoprire la bellezza delle piccole cose renderebbe tutto più facile: l’aiuterebbe ad andare di nuovo d’accordo con il figlio ribelle e a ritrovare la sintonia di un tempo con il marito.
Così decide di ricontattare Claude e di seguire le sue indicazioni. Per liberarsi delle cattive abitudini c’è ogni giorno un semplice esercizio da compiere, un piccolo passo alla volta: ripercorrere le sensazioni di un momento felice, guardarsi allo specchio e farsi dei complimenti, contare tutte le volte che ci si lamenta durante la giornata.
A volte basta solo ringraziare per quello che di buono accade, dal profumo del caffè la mattina a una realizzazione personale. Camille comincia a mettere in pratica questi consigli, e intorno e dentro di lei qualcosa succede. Con il sorriso sulle labbra, non è più così difficile parlare con suo figlio e riscoprire con suo marito i motivi per cui si erano scelti.
Ma c’è una cosa ancora più importante che Camille ha imparato. Non c’è felicità se non la si divide con qualcuno. Questo è davvero l’ultimo tassello per fare di ogni giorno un giorno speciale, di ogni istante un istante da ricordare. Un debutto che è un caso editoriale unico.
Con più di 200.000 copie vendute a pochi giorni dall’uscita, ha scalato le classifiche francesi solo grazie al passaparola. La stampa ha poi consacrato il suo successo. Un romanzo che cambia la vita. Un romanzo che insegna come per essere felici a volte basta solo cambiare prospettiva e ricordare la magia delle piccole cose, delle parole che scaldano il cuore.
Perché se affrontata passo dopo passo, nessuna montagna è insormontabile. Si riesce sempre ad arrivare in cima.
Raphaëlle Giordano, scrittrice, artista, pittrice, coach di creatività, ha scritto il suo primo romanzo sul tema che le è più caro: l’arte di trasformare la propria vita per trovare la strada del benessere e della felicità.
La tua seconda vita comincia quando capisci di averne una sola
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Le gocce si schiantavano sul parabrezza sempre più grosse. Il tergicristallo strideva, e io, con le mani contratte sul volante, stridevo dentro… Ben presto i rovesci si fecero così forti che d’istinto sollevai il piede dall’acceleratore. Ci mancava solo un incidente! Gli elementi naturali avevano forse deciso di coalizzarsi contro di me? “Toc, toc, ehi, Noè? Cos’è questo diluvio?”
Per evitare gli ingorghi del venerdì sera avevo deciso di tagliare per stradine secondarie. Tutto, ma non le tangenziali congestionate e lo strazio del traffico a singhiozzo: niente fisarmonica per quella sera, grazie!
Aguzzavo la vista cercando inutilmente di decifrare i cartelli, mentre la combriccola degli dei, da lassù, si sfogava soffiando quanta più nebbia possibile sui vetri della macchina, giusto per alimentare il mio sconforto. E, come se non bastasse, ciliegina sulla torta, nel bel mezzo di una boscaglia scura il navigatore decise all’improvviso che io e lui non avremmo proseguito il nostro viaggio insieme.
Un divorzio tecnologico con effetto immediato: io tiravo dritto e lui girava in tondo. O, per essere più precisi, aveva dato forfait.
Va detto che in quella zona i navigatori non se la passavano troppo bene; soprattutto, faticavano a uscirne. Era il genere di posto che non figura sulle mappe, dove «voi siete qui» significa che non siete da nessuna parte. Eppure lì c’era un piccolo agglomerato di aziende, un gruppo di improbabili SRL (Società raramente lucrative) che agli occhi del mio capo rappresentava un potenziale bacino commerciale sufficiente a giustificare il mio spostamento.
O forse le sue motivazioni erano meno razionali. Da quando mi aveva concesso il part-time su quattro giorni, infatti, avevo la spiacevole sensazione che me la facesse pagare affidandomi tutti gli incarichi che gli altri snobbavano.
Questo avrebbe spiegato perché mi trovavo rinchiusa in quella scatola semovente a percorrere in lungo e in largo le strade delle periferie parigine, occupandomi di faccende senza importanza. “Su, Camille… Smettila di rimuginare e concentrati sulla guida!”
All’improvviso, un botto: un rumore spaventoso che fece schizzare la mia frequenza cardiaca a centoventi battiti al minuto e mi costrinse a sbandare in modo incontrollabile. Picchiai la testa contro il parabrezza e constatai di persona che quella storia della vita che ti passa davanti in due secondi non è una leggenda metropolitana.
Dopo qualche istante di stordimento, ripresi coscienza e mi toccai la fronte… Niente di vischioso, solo un grosso bernoccolo. Rapido check-up: nessun altro dolore da segnalare. Più spavento che male, per fortuna!
Uscii dalla macchina coprendomi alla bell’e meglio con l’impermeabile per andare a constatare i danni: uno pneumatico bucato e un’ammaccatura sulla fiancata. Passata la paura, la rabbia prese il sopravvento. Come diavolo era possibile totalizzare una simile quantità di rogne in una sola giornata? Mi buttai sul cellulare come se fosse una boa di salvataggio.
Ovviamente non prendeva. La cosa non mi stupì più di tanto perché ormai ero rassegnata alla mia iella.
Passarono alcuni minuti. Niente. Nessuno. Ero sola in quel bosco deserto. L’angoscia iniziò a montare, prosciugandomi ancora di più la gola già secca.
“Ma muoviti, insomma, invece di farti prendere dal panico! Ci sarà pure qualche casa nei paraggi…”
Abbandonai il rassicurante abitacolo per affrontare coraggiosamente gli elementi, agghindata con l’elegante giubbotto di soccorso catarifrangente. Del resto, à la guerre comme à la guerre! E a essere sinceri, viste le circostanze, il glamour non era la mia preoccupazione principale…
Dopo una decina di minuti che mi sembrarono un’eternità, arrivai al cancello di un’abitazione. Premetti il campanello del videocitofono come se stessi chiamando il 112.
Mi rispose un uomo con la voce «da spioncino», quella che si riserva agli scocciatori da dietro la porta. «Sì?» Incrociai le dita: l’unica speranza era che le persone del posto fossero ospitali, o almeno un po’ compassionevoli!
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Stammi al meglio ciao Marco
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La verità per apprendere e ricordare non è come ci insegnano a scuola...
Esistono segreti per essere più felici?.. SI! Ho riassunto su questo pdf che puoi scaricare gratuitamente ciò che tutti noi cerchiamo da sempre, essere felici.
Chi Sono
Sono Marco Venturi. Docente, ricercatore e imprenditore online.
Su www.latuamappa.com condivido idee e mappe mentali per imparare e ricordare, essere più efficaci, sereni e liberi (sopratutto da se stessi :)