Perché soffriamo… I 12 bisogni Universali

Abbiamo 12 bisogni da soddisfare per vivere in armonia con noi stessi e con gli altri.


Scopri quelli che ti limitano la felicità e come rispettarli….


Ciao, sono Marco Venturi e aiuto le persone nello sviluppo personale in tempi brevi con articoli, podcast, ebook, audio e video. Evitando quindi anni di tentativi fallimentari e rinunce nell’essere più sani, efficaci e liberi (sopratutto da se stessi) con il metodo delle mappe mentali.


Tutti noi, qualunque sia il colore, la lingua che parliamo ed in quale parte del mondo viviamo abbiamo in comune 12 Bisogni. Fin da bambini, in qualche modo, abbiamo bisogno di soddisfare per crescere ed essere adulti sereni ed equilibrati.


Conosci te stesso. Socrate


Cosa succede se non vengono rispettati questi semplici bisogni fin da piccoli?…


Beh.. la domanda può avere risposte differenti ed è complesso rispondere in modo univoco in questo post. Posso fornirti consapevolezza su quali bisogni naturali ti sono mancati o sono stati traditi quando eri bambino\a per capire come rispondere adesso…


In fondo, se stai leggendo questo post è perché stai cercando (come tutti noi) qualcosa di importante per il tuo benessere e credo che la risposta, se cerchi bene dentro di te, sia esattamente fra questi 12 bisogni.

Inizio con la triste storia di una ricerca che portò risultati sconcertanti, se mi seguirai ancora un poco troverai la cosa davvero interessante…


Le due scimmie

Uno studio fatto da alcuni ricercatori in uno zoo della California dimostrò la forza dell’amore…


Isolarono due scimmie appena nate per nutrirle ed accudirle ma ad una diedero il solo cibo quotidiano, mentre all’altra fornirono tutte le attenzioni e le cure che si danno ad un figlio.

La seconda scimmia fu allevata con attenzione, fu fatta giocare, presa in braccio, accudita e coccolata.

La prima scimmia fu solo nutrita, senza nessun segno di attenzione… come finì l’esperimento?..


La prima scimmia morì e dagli esami scoprirono che aveva il midollo secco…


Capisci quanto è importante l’Amore, quale forza ci dona sentire, percepire di essere amati, rispettati, accuditi ….Quanto questo sia fondamentale per amare se stessi?..


L’Amore, sopratutto verso i figli non è fatto solo di parole ma anche di atteggiamentiQuali sono?…


Sono i 12 Bisogni Universali, quelli che ognuno di noi ha bisogno di sentire soddisfatti per crescere in modo naturale, altrimenti non percependo di poterli soddisfare da solo, li cercherà per tutta la vita all’esterno.

Pretenderà che siano gli altri a soddisfarli per lui/ lei… ed in questo modo converrai con me, che l‘infelicità è altamente prevedibile…


Ora sai che questi bisogni sono fondamentali per il nostro benessere, andiamo perciò a vedere quali sono, quali caratteristiche hanno le persone che sono state ferite o tradite nei loro bisogni ed in quale modo possiamo riparare alla loro mancanza che ci fa vivere nel disagio e nella dipendenza degli altri.

La fonte originale è QUI


Per avere uno sviluppo completo e armonico della nostra persona, abbiamo bisogno d’amore, e l’amore si presenta in tanti modi.

Noi impariamo a conoscere l’amore tramite le manifestazioni d’amore, questo vuole dire che l’amore diventa evidente solo se viene manifestato. Queste manifestazioni sono, per ognuno di noi, delle necessità di base.



Le principali necessità di base sono 12.

Cura- Assistenza

Fiducia

Comprensione

Accettazione

Rispetto

Ammirazione

Riconoscimento

Apprezzamento

Conferma

Approvazione

Rassicurazione

Incoraggiamento


Queste necessità sono importanti quanto gli ingredienti di una torta: ogni ingrediente è indispensabile per la riuscita della torta e ci vogliono tutti perché questa diventi buona.


Queste dodici necessità sono gli ingredienti di base che dobbiamo ricevere nella nostra vita per crescere equilibrati.
Queste necessità sono importanti in ogni momento della nostra vita.

Ci devono essere date e ci devono essere date a seconda dei bisogni della nostra età, poiché un bambino di due anni ha un bisogno d’accettazione, comprensione, cura, ecc..


Diverso dal bisogno di un ragazzino di 12, e ogni bisogno dovrà essere sperimentato centinaia di volte se si vuole ben ancorato nella maturità, perché deve cementarsi nel cervello.


Se questo avviene, il cervello potrà creare dei programmi specifici riguardo a queste necessità: Io sono accettato, compreso, riconosciuto, ecc…

Se non si soddisfano queste necessità di base, si creano delle ferite nella persona che crescerà senza determinate forme d’amore e senza la capacità di esprimere certe forme d’amore.


La sua storia ne sarà modificata, a causa di questa mancanza, in particolari situazioni della sua vita si comporterà in modo diverso (negativo) da come avrebbe potuto o voluto.


Dietro ogni emozione dolorosa si trova una necessità non soddisfatta sufficientemente.

Dolore ed emozioni


Queste ferite causano dolore ed emozioni, e abbiamo due modi per liberarci dal dolore:
1. Amare, Guarire
2. Narcotizzare, Offuscare


Noi narcotizziamo il dolore quando non c’è abbastanza amore.
Soffochiamo il dolore come con una aspirina, ma ogni volta che narcotizziamo un dolore, narcotizziamo una parte di noi stessi. Narcotizziamo il nostro potenziale, i nostri talenti, l’amore, la nostra natura positiva.


Finché c’è pericolo, il dolore viene narcotizzato, ma come con l’aspirina, svanito l’effetto il dolore si ripresenta, come se nulla fosse cambiato ed allora cerchiamo di nuovo di narcotizzarlo, di offuscarlo.


Sostituti d’amore: vizi e scappatoie

Noi narcotizziamo il dolore trovando dei sostituti: i vizi e le scappatoie.
Il dolore psichico ha bisogno di energia per essere sentito. Se distraiamo quest’energia facendo qualcosa, allora non sentiamo più quel dolore.
La scappatoia più nota è fare qualcos’altro quando sentiamo dolore, per esempio:


Fumare

Fare Sport

Mangiare

Bere

Fare Sesso

Leggere

Guardare la TV

Fare Bricolage

Fare uso di Droga

Comprare


Tramite queste scappatoie ci sentiamo sollevati per tutto il tempo in cui agiscono. Essendo concentrati su altre cose, non abbiamo più sufficiente energia per sentire il dolore e ci sentiamo offuscati, ma l’azione è sempre di breve durata e torniamo presto al punto di prima.


Sempre più spesso usiamo le scappatoie che sentiamo efficaci e lentamente, l’offuscamento ci desensibilizza, e il dolore si spinge sempre più in profondità, sempre più lontano. E sempre li, ma è sopportabile e i nostri sensi, sono sempre più anestetizzati.


Quando l’energia di vita è molto offuscata, per sentire qualcosa siamo costretti a sperimentare stimoli sempre più estremi, abbiamo sempre più bisogno di pericolo o provocazione, presto ci convinciamo che questo è l’unico modo che abbiamo per ritrovare energia e stimoli e ci diciamo: solo così sento di vivere.


I vizi e le scappatoie trattengono il dolore dentro di noi e sentiamo il bisogno di creare delle situazioni drammatiche per attutire ogni minimo sentore di dolore che continua in qualche modo ad affiorare.
La prima scappatoia alla quale dobbiamo rinunciare è di evitare il dolore.


Teoria della pattumiera

Se non vogliamo sentire il dolore, noi facciamo una cosa molto semplice, lo mettiamo per così dire nella pattumiera, lo prendi e lo spingi giù, con forza.

Fintanto che riusciamo a tenere il dolore nella pattumiera possiamo stare tranquilli e possiamo far finta di niente, ma più dolore raccogliamo nella nostra pattumiera, più difficile diventa far brillare la nostra luce.


La nostra luce viene sempre più filtrata dal vapore del dolore che impregna ogni parte di noi. Se copriamo i nostri sentimenti, attiriamo o creiamo delle situazioni che ci mettono in contatto con i nostri dolori.

Questo si chiama Sindrome della ripetizione: Noi, inconsciamente, ricreiamo delle circostanze che ci possano mettere a confronto con il dolore della nostra infanzia.


Ti senti terribilmente attratto da qualcuno che già sai che non andrà bene per te?


Questo è il dolore del passato che riaffiora: di qualcuno che in passato non andava bene per te.
Noi attiriamo queste persone e ne veniamo attratte. Causiamo il dramma per venire a contatto con il nostro dolore. Alcune volte succedono le cose più strane che ti mettono a contatto con il dolore.


Perché abbiamo bisogno di qualcosa al di fuori di noi stessi per renderci conto che abbiamo tanto dolore sotto questa copertura?


Perché scegliamo di soffocare continuamente questo dolore tramite vizi e scappatoie.

Possiamo trovare un modo migliore per venire a contatto col nostro dolore: esserne consci. Solo la presa di coscienza del nostro dolore ci può permettere di sanarlo.


Per entrare in contatto con il nostro dolore non abbiamo bisogno di creare continuamente delle situazioni dolorose; oltre al dolore, abbiamo tante cose da guardare nel passato per imparare a guarire.

Per migliorare la qualità della tua vita, rinuncia a un vizio o a una scappatoia. Potrai restare infelice per un po, ma poi questo ti porterà ad una crescita e una felicità maggiori.


Ogni volta che riaffiora qualcosa di scomodo, possiamo scegliere consciamente di dare amore a noi stessi chiedendoci, se abbiamo bisogno di qualcosa o chiedendo sostegno.

E bene guardare nella propria pattumiera, parlarne, per poterla vuotare con responsabilità curando ciò che affiora. Se il tuo dolore affiora, puoi parlarne amorevolmente, o trovare il supporto per guarirti, allora diventi sempre più te stesso, sempre più cresciuto e consapevole.


Nella nostra vita i maggiori dolori li abbiamo sperimentati quando eravamo molto piccoli, con i nostri genitori.
Oggi, ciò di cui non abbiamo avuto a sufficienza dai nostri genitori, lo possiamo avere da altre persone, ma spesso succede che quando questo ci viene dato, dal nostro partner, dai nostri amici, non riusciamo a vederlo.


Questo succede poiché quello di cui abbiamo bisogno lo vogliamo dalla persona che ci ha ferito, e se lei non ce lo da, non ci basta. Ma in questo modo limitiamo molto la nostra vita.
Riuscire a capire questo significa fare un passo importante verso la propria guarigione.


Tratto da: Il cerchio dell’esperienza di Alessandro Quadernucci e Loredana Balconi

Come liberarsi?...

Aggiungo alcune domande che possiamo farci per capire quale "danno" abbiamo bisogno di guarire e renderci così consapevoli delle nostre emozioni.


Chiediti:

1. Che parole uso quando mi lamento di un comportamento altrui?...


2. Quale bisogno universale, quando lo leggo, mi dà una “sensazione speciale”?...


3. Che cosa mi manca VERAMENTE quando qualcuno di importante per me non mi dà attenzione?...


4. In che modo qualcuno può farmi perdere la pazienza?... Perché?...


5. Quando reagisco in certi momenti, che cosa voglio ottenere VERAMENTE?..


6. Che cosa voglio avere in cambio quando faccio un favore? Riesco a dare qualcosa incondizionatamente?...


7. Quale bisogno è importante dare agli altri?


Una volta individuato il “danno” possiamo accorgerci che quello che ci fa arrabbiare non è il comportamento degli altri, ma il nostro “danno” del passato che ritorna ed evitare così di ferirci inutilmente, assumendoci la responsabilità del nostro sentire...


Tratto da Pensiero Positivo 100%- Un Meraviglioso Audiocorso di Max Damioli e Licia Consoli per la Max Formisano Training che consiglio a chiunque cerchi risposte ricche e motivanti.


Qui il Link

Stammi al Meglio Ciao Marco

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Chi Sono

Sono Marco Venturi. Docente, ricercatore e imprenditore online.


Su www.latuamappa.com condivido idee e mappe mentali per imparare e ricordare, essere più efficaci, sereni e liberi (sopratutto da se stessi :)