Il primo segreto per essere più felici e saggi è liberarsi del pensiero degli altri. Pensare e fare l’opposto
Ciao, sono Marco Venturi e aiuto le persone nello sviluppo personale in tempi brevi con articoli, podcast, ebook e audio. Evitando quindi anni di tentativi fallimentari e rinunce nell’essere più sani, efficaci e liberi (sopratutto da se stessi) con il metodo delle mappe mentali.
Prima di introdurti alla lettera di Lucio Anneo Seneca al fratello una metafora su quanto le situazioni della vita siano in nostro controllo. E’ la nostra risposta che cambia le cose. E’ come ci rapportiamo a ciò che succede che trasforma il restante.
Marizete Lourenço racconta che un contadino vinse tre cani. Felice, li legò dietro il carro dei buoi e decise di portarli nella fattoria dove viveva.
Il primo cane veniva tirato a forza; si mordeva la coda, cadeva, si trascinava per terra. Il secondo si rassegnò e seguì il carro di buoi. Il terzo, invece, saltò sul carro, decise di dormire e arrivò a destinazione riposato.“Quando resistere è inutile, la cosa migliore è adattarsi”, dice Marizete. “Il più saggio è sempre colui che riesce a trarre profitto dalle circostanze inevitabili e a fare in modo che esse giochino a proprio favore”.
Come essere più liberi e saggi?..
Con chiarezza e semplicità ecco le prime indicazioni di Seneca che, 2000 anni fa ha saputo descrivere il segreto primo di chi prende in mano la propria vita e ne fa un esempio per gli altri. Il pdf in versione integrale potrai scaricarlo a fine post.
PS: Ho diviso il testo in spicchi e aggiunto immagini per una migliorarne la leggibilità. Troverai anche alcuni link verso più dettagli su come procedere in pratica 🙂
SENECA – DE VITA BEATA
Fratello Gallione, tutti vogliono vivere felici, ma quando si tratta di veder chiaro cos’è che rende felice la vita, sono avvolti dall’oscurità.
Ed è così difficile raggiungere una vita felice che più la si ricerca con affanno più ci se ne allontana, se si è fuori strada.
Quando questa poi ci porta in direzione opposta, proprio la velocità diventa causa di maggiore distanza. Prima bisogna stabilire dove vogliamo andare, poi considerare per quale via possiamo farlo nel modo più rapido. Capiremo durante il viaggio, se sarà quello giusto, quanto ogni giorno si procede e quanto siamo più vicini a dove il desiderio naturale ci spinge.
Certo, finché vaghiamo a caso, senza seguire una guida’ ma il clamore discorde di chi chiama da ogni parte, la vita si consumerà, resa breve dagli errori, anche se giorno e notte ci daremo da fare con le migliori intenzioni.
Decidiamo, allora, dove vogliamo andare e per quale via ma non senza un esperto che già conosca la strada che cominciamo a percorrere, perché certo non è come negli altri viaggi dove, se si è individuato il percorso e si chiedono informazioni agli abitanti, non si può sbagliare.
In questo caso, invece, proprio le strade più battute e frequentate ci traggono in inganno. Soprattutto bisogna fare attenzione a non seguire, come pecore, il gregge di chi ci precede, perché non si va dove si deve andare, si va dove vanno tutti.
Del resto non c’è cosa che per noi comporti mali peggiori del conformarsi all’opinione pubblica, considerando migliore quello che è accolto da più largo consenso. E siccome non ci mancano gli esempi, si finisce per vivere non secondo ragione ma imitando gli altri. Per questo motivo è tanto grande la massa di persone che crollano una sull’altra.
Come succede in una strage, quando la folla si schiaccia (nessuno, infatti, cade senza trascinare almeno un altro e i primi sono la rovina di quelli che seguono), così accade nella vita: nessuno sbaglia soltanto per sé ma diventa motivo e occasione di errore per altri.
Pericoloso, infatti, appoggiarsi a chi precede e, dal momento che ciascuno preferisce affidarsi piuttosto che esprimere un parere proprio, in particolare riguardo alla vita non si esprime mai un parere, ci si affida sempre.
Così ci sconvolge e ci fa precipitare un errore che passa di mano in mano. Ci roviniamo a seguire l’esempio degli altri. Solo stando alla larga dalla folla potremo salvarci. Ma ora il popolo, privo di buon senso, si fa difensore del suo stesso male.
Così capita come nei comizi, quando a meravigliarsi che certuni siano stati eletti pretori sono gli stessi che li hanno votati, una volta che il favore popolare (che è mutevole) è cambiato. Approviamo una cosa e la disapproviamo subito dopo: ecco il risultato di un parere espresso in base all’opinione della maggioranza.
Ma quando si parla della vita felice, non mi puoi rispondere come per le votazioni:’ “la maggioranza sta da questa parte”.
Infatti è la parte peggiore. Per le faccende umane non funziona così bene: le cose migliori sono sgradite ai più. La folla è la peggiore conferma.
Chiediamoci, allora, cosa sia meglio fare e non quale sia il comportamento più comune,’ cosa ci faccia ottenere una felicità duratura e non ciò che riscuote l’approvazione del volgo, pessimo interprete della verità; e per volgo intendo chi indossa la clamide’ al pari di chi porta la corona.
Infatti non guardo al colore dei vestiti che servono a coprire il corpo. Non credo alle apparenze. Ho uno strumento migliore degli occhi e più affidabile che mi permette di distinguere il vero dal falso: il bene dell’animo deve trovarlo l’animo.
E appunto quest’animo, se riuscirà ad avere un attimo di respiro e a raccogliersi in se stesso, torturandosi da solo, di certo ammetterà la verità e dirà:’ “non avessi mai fatto quello che ho fatto, se ripenso a quello che ho detto invidio i muti, ogni desiderio lo credo ora una maledizione dei miei nemici, ogni timore, o dei buoni, ha finito per essere più tollerabile di ciò che ho bramato!
Sono stato nemico di molti e, se può esistere riconciliazione tra malvagi, mi sono riconciliato, dopo tanto odio. Ma ancora non sono amico di me stesso. Ho fatto di tutto per distinguermi dalla massa e farmi notare per qualche merito e cos’altro ho ottenuto a parte essermi esposto alle frecciate e offrire il fianco all’invidia? Li vedi questi che lodano l’eloquenza, inseguono la ricchezza, accarezzano i favori, esaltano il potere?
Tutti costoro o sono nemici o lo possono diventare, che è lo stesso. Tanti sono gli ammiratori altrettanti gli invidiosi. Perché piuttosto non ricerco un bene da godere, da sentire intimamente invece che da ostentare? Tutte queste cose che attirano la nostra attenzione, davanti alle quali ci fermiamo e che, ammirati, ci mostriamo a vicenda, splendono di fuori ma dentro sono misere".
Ricerchiamo un bene non apparente ma solido costante e bello soprattutto dentro: portiamolo alla luce. Non è lontano. Lo troveremo, basta solo sapere dove stendere la mano. Per ora brancoliamo nel buio e ci capita di sfiorare ciò che desideriamo o di sbatterci contro. Ma, per evitare giri viziosi, tralascerò le opinioni degli altri che sarebbe lungo elencare e discutere. Ascolta la nostra.
E quando dico nostra non mi associo a nessuno dei grandi Stoici: ho diritto anch'io di esprimere la mia opinione.' Così, uno lo seguirò, a qualche altro chiederò di specificare meglio il suo pensiero e può darsi che, interpellato per ultimo, non disapprovi nessuna delle posizioni sostenute da chi mi ha preceduto e dica: "in più io penso questo".
Intanto, d'accordo con tutti gli stoici, seguo la natura: è saggio non allontanarsene e conformarsi alle sue leggi e al suo esempio. Troverà dunque felice una vita consona alla propria natura.
Questo può accadere solo se, prima di tutto, la mente è sana anzi nel pieno possesso delle sue facoltà, se è veramente forte, decisamente paziente, adattabile alle circostanze, attenta al corpo e a tutto ciò che lo riguarda ma senza ansie, amante dei vantaggi che migliorano la qualità della vita ma con distacco e pronta a servirsi dei doni della sorte senza diventarne schiava.
Capisci da te, anche se non aggiungo altro, che ne deriva una serenità durevole e la libertà se si sono rimosse le cause dell'irritazione o del timore...
La versione completa del saggio puoi scaricarla in pdf su:
http://www.sentieridellamente.it/files/de-vita-beata.pdf
Altre opere di Seneca sono a questa ricerca su google
Oppure sul Giardino del Libri
Con affetto Ciao Marco
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La verità per apprendere e ricordare non è come ci insegnano a scuola...
Esistono segreti per essere più felici?.. SI! Ho riassunto su questo pdf che puoi scaricare gratuitamente ciò che tutti noi cerchiamo da sempre, essere felici.
Chi Sono
Sono Marco Venturi. Docente, ricercatore e imprenditore online.
Su www.latuamappa.com condivido idee e mappe mentali per imparare e ricordare, essere più efficaci, sereni e liberi (sopratutto da se stessi :)