L’inconscio è quella parte della mente che dirige il 90% dei nostri pensieri e comportamenti.
Quella parte di noi che cambia la qualità della vita. Come programmare l’inconscio per avere una vita migliore?…
Ecco un Potente Sistema
Inconscio e Intuito sono due facoltà dalle quali possiamo trarre parecchi benefici facendo scelte migliori, qui voglio darti uno strumento usato dai migliori e preso dal libro “Il potere dell’inconscio e della pnl” di Richard Bandler.
Ciao, sono Marco Venturi e dalla passione sulla nostra mente ho creato un’attività e una comunità con migliaia d’iscritti. Condivido idee, mappe mentali ed ebook per essere più efficaci e liberi (sopratutto da noi stessi).
Un po’ di storia:
Richard Bandler è, insieme a John Grinder il creatore della PNL (Programmazione Neuro-Linguistica).
Uno dei presupposti della PNL è che l’uomo è come un computer, programmabile.
Ovvero, tutto ciò che viene fornito alla mente viene poi riproposto di conseguenza. La realtà di ognuno di noi è chiusa in una grande mappa mentale nella nostra mente fatta di milioni diramazioni verso concetti diversi ed uniti tra loro. Il reticolo celebrale e le sinapsi.
Con poche mappe a disposizione, avremo una visione meno profonda e completa della realtà. Quindi meno risoluzioni a problemi che ci andiamo a scegliere… Meno soluzioni per gli obiettivi che intraprendiamo.
Noi stessi inconsapevolmente creiamo le nostre prigioni. Ad esempio depressione, ansia ed infelicità sono scelte inconsapevoli date da cosa abbiamo programmato nell’inconscio fin da bambini, dai genitori, dall’ambiente e chi ci stava attorno.
Quindi la difficoltà nella cura di questi effetti sta nel comprendere che è la realtà vissuta e non la verità, perché la verità non è la stessa per tutti ma solo la rappresentazione interna della realtà in ognuno di noi.
Bandler e Grinder prendono spunto da questo studio, che analizza i processi mentali per poi dare pratici strumenti per cambiare e migliorare la propria vita personale.
Nel libro Il potere dell’inconscio e della pnl, Richard Bandler spiega come la stessa forza e lo stesso meccanismo che provoca ad esempio una fobia si possa cambiare o sostituire.
Si può sfruttare il potere dell’inconscio per eliminare gli schemi negativi e generarne altri di positivi. E’ possibile decidere di sentirsi liberi e felici attraverso la conoscenza di come funziona la propria mente e di quali meccanismi adottare per vivere meglio, con l’aumento di autostima ed addirittura autoironia, imparare a ridere dei propri guai….
In questo modo Desiderare è Creare!
Detto questo, ecco per te una parte (e la soluzione ) di un capitolo dal libro Il Potere dell’Inconscio e della pnl – Come farci aiutare dalla parte più profonda di noi stessi per vivere meglio di Richard Bandler.
Dal Capitolo 5: Direzione e Risultati
Pianificare il Successo
Tutte le persone di successo che ho studiato hanno in comune due importanti qualità:
Sanno dove si stanno dirigendo e sono pronte a fare qualsiasi cosa sia necessaria per andare da dove si trovano ora a dove intendono arrivare.
È la caratteristica che vorrei che i lettori di questo libro sviluppassero, sia in se stessi sia nelle persone che diventeranno in grado di aiutare: amici, parenti e clienti.
I grandi giocatori di golf si allenano, e si allenano, e si allenano. I giocatori di baseball passano le giornate con la mazza in mano, a esercitarsi in battuta ora dopo ora.
I musicisti professionisti trascorrono molto più tempo in sala prove, che sul palco. Una volta ho lavorato con un prestigiatore e vi garantisco che passava le giornate a ripetere all’infinito anche un trucco soltanto.
La cosa interessante è che, quando queste persone fanno degli errori, non se ne lamentano mai: si limitano a ridere e a fare spallucce, poi continuano a ripetere, finché riescono a fare tutto in modo corretto.
Anche se riescono a fare tutto giusto una sola volta su dieci, la sensazione che ne ricavano giustifica gli sforzi. Affrontano di buon grado i nove tentativi, per poter godere degli effetti del decimo. E dopo un po’ riescono due volte su dieci, poi quattro su dieci e sempre meglio, perché sono drogati del piacere del successo.
Per contro, molte persone provano sensazioni negative ogni volta che quello che vorrebbero realizzare non succede. È per questo che spesso dico: “La delusione richiede un adeguato lavoro di pianificazione”.
Tutti possono imparare a comportarsi diversamente in una misura o in un’altra e tutti possono imparare a creare dentro di sé delle sensazioni piacevoli, ma prima bisogna avere un’idea di come sarà sentirsi e vivere a quel modo; solo poi si può procedere a pianificare come ottenerlo per se stessi.
Pianificare, ovviamente, richiede un po’ di tempo, ma è tempo speso bene. Dato che praticamente tutti pianificano comunque (pensate davvero che la persona che soffre di attacchi di ansia non pianifichi, che non si prepari per averne uno quando è al supermercato, così come la persona ossessivo-compulsiva pianifica per comportarsi in maniera compulsiva in una determinata, specifica situazione?), tanto vale imparare a farlo in modo corretto, così da ottenere i risultati desiderati.
Il primo passo consiste sempre nel creare più possibilità di scelta. Non si tratta assolutamente di scegliere o di fare la cosa giusta, per poi sperare che ci faccia stare bene: su questo si fondano molti programmi di sviluppo; ed è anche una formula garantita per la delusione.
La ragione è semplice: spesso sappiamo cosa dovremmo fare e cosa dovremmo sentire… e quando le cose non vanno così, stiamo malissimo.
Di solito, questo ha luogo quando manchiamo della flessibilità necessaria per creare nuove possibilità di scelta. Se abbiamo una sola opzione, siamo bloccati. Se ne abbiamo due, abbiamo un dilemma. Ma quando abbiamo tre o più possibilità le cose cominciano ad essere molto più piacevoli.
Quando parlo di avere opzioni e possibilità di scelta non lo intendo in senso mentale, quanto piuttosto viscerale. Si tratta di imparare ad avere sensazioni diverse e ad accertarsi di avere la sensazione migliore quando ci si muove nella direzione desiderata.
Quando Virginia Satir parlava di avere possibilità di scelta, non pensava a una comprensione intellettuale della cosa: bisogna avere un’esperienza neurologica di ciò che le diverse opzioni comportano, prima di poter esercitare una scelta con autentica volizione.
Possiamo tutti concordare sul fatto che, quando si viaggia in aereo, essere calmi sia un’opzione migliore dell’essere terrorizzati, ma non per questo tutti possono scegliere di essere calmi; quantomeno non finché non sono in grado di sentirsi o calmi o terrorizzati: allora potranno scegliere.
Molti di noi sanno cosa dovrebbero fare e non lo fanno. Sappiamo che non dovremmo mangiare un’altra fetta di torta al cioccolato, ma lo facciamo. Io sono diabetico e mangio dolci: lo so che non dovrei e lo so talmente bene che, per compensare, mi faccio un’iniezione extra di insulina prima di andare a cena. Ma se non pianificate per bene, scegliere la cosa sbagliata può farvi male.
Ad esempio, molti uomini sanno che non dovrebbero guardare altre donne se sono sposati, ma non riescono a farne a meno. Non hanno veramente la possibilità di scegliere di non farlo: non sanno come essere indifferenti alle altre donne, perché non hanno idea della sensazione che quella cosa comporterebbe.
Per me, avere più opzioni significa essere capaci di sentire più di una cosa in risposta a una situazione. Per la maggior parte delle persone è solo una questione di stimolo- risposta: interiormente, il processo di pensiero non avviene in maniera volontaria. Un’opzione esiste quando si può scegliere di proposito, non quando si è vittime dei propri pensieri.
Poter scegliere significa avere diverse possibilità e selezionarne una in modo del tutto intenzionale, con una chiara idea della direzione o del risultato che la scelta comporterà, qualcosa quindi che non lascia spazio al rimorso di non aver scelto qualcos’altro.
Per la maggior parte, le persone che si lamentano di essere bloccate in una situazione cercheranno di difendersi parlando di cosa le costringe, di quanto questo stimolo sia forte, travolgente e unico. Il punto è che, fintanto che continueranno a pensarla in quei termini, continueranno anche ad esserne sopraffatti.
Ma non si tratta di niente di forte, né tantomeno di unico. Semplicemente la persona si è abituata a rappresentarsi il problema in quel modo e non ha ancora capito che esistono altre opzioni possibili.
In effetti, quello che cerco di far fare alle persone è semplicemente entrare in stati mentali che già fanno parte di loro, ma facendo maggiore affidamento sui propri naturali processi interiori.
Invece di esplorare con raffinata minuzia di dettagli le orribili immagini interiori che le terrorizza- no, voglio che le persone pensino a quali immagini vadano schiarite e sovraesposte all’inverosimile. Non serve discuterne l’origine o il significato: basta sovraesporle, finché sfumano in un bianco purissimo.
Lo schema è semplicissimo: si schiarisce l’immagine indesiderata fino a farla scomparire e poi la si rimpiazza immediatamente con qualcosa di migliore o di più appropriato. Prendete il controllo del tasto che, nel vostro telecomando interiore, regola il contrasto e aumentate i livelli di bianco fino a far sparire l’immagine in un nitore soffuso. Se ripetete la procedura cinque volte, diventa assai difficile richiamare alla mente l’immagine, anche se ci provate.
Sembra che l’inconscio interpreti questo semplice processo come un comando: non questo, ma quello. Non da A a B, ma da A a C. Una volta che il vostro inconscio ha accettato il messaggio, continua a ripeterlo. Invece di pensare i pensieri che non vi portano niente di buono, vi programmate a pensare i pensieri che vi porteranno nella direzione che desiderate.
E, soprattutto, ciò funziona senza bisogno della paura. A differenza di quanto credono molti leader religiosi e tutti i peggiori insegnanti e genitori, non è la paura che spinge veramente avanti le persone. La paura ci blocca: questa è la sua funzione, questo è il suo scopo. Se ne parla spesso in termini di risposta “combatti o fuggi”, ma che combattiate o che fuggiate, siete comunque intrappolati nella zona più antica del vostro sistema nervoso… che non è la parte della mente sviluppata per escogitare e seguire piani.
COSTRUIRE LE PROPRIE ABILITÀ
Se diventate abili nel comprendere e nel praticare gli schemi e le abilità contenuti in questo libro, non soltanto sarete in grado di utilizzarli con sicurezza su voi stessi, la vostra famiglia, i vostri amici e i vostri clienti, ma potrete anche sviluppare approcci unicamente vostri e contribuire ulteriormente allo sviluppo in questo campo.
ESERCIZIO: RUBARE UN’ABILITÀ
1. Scegliete una “persona modello” per un certo comportamento, qualcuno di cui vorreste replicare le prestazioni. Passate il maggior tempo possibile a studiare la persona che volete prendere a modello, dal vivo o su registrazioni video. Rilassatevi mentre osservate, sfocando leggermente lo sguardo, ascoltando e vedendo lo scorrere delle azioni.
2. Quando sentite di aver raggiunto un ottimo grado di familiarità relativamente alle esecuzioni del vostro modello, chiudete gli occhi, rilassatevi e ricreate nella vostra mente un filmato della persona modello che esegue la sequenza di azioni prescelta al massimo livello di prestazioni. Osservate e ascoltate tutti gli elementi possibili per modellare questa competenza.
3. Quando avete osservato il filmato mentale alcune volte, girate l’immagine ed entrate dentro alla persona modello: immaginate di poter vedere, udire e percepire direttamente attraverso gli organi di senso della persona che eccelle in quel comportamento.
4. Ripercorrete la stessa sequenza di azioni, ma stavolta dall’interno, notando anche le vostre sensazioni corporee durante la procedura. Reiterate il processo svariate volte, finché sentite di conoscerlo bene e di essere a vostro agio.
5. Uscite dal corpo della persona modello, con l’intenzione di conservare in voi quanto più possibile l’abilità, una volta tornati al vostro normale stato di coscienza.
6. Quanto prima (e il più spesso possibile) praticate l’abilità presa in prestito, notando come, esercitandola, essa migliori progressivamente.
7. Ripetete l’intero esercizio, in combinazione con qualsiasi altro esercizio pratico facciate, almeno una volta al giorno per i primi ventuno giorni e poi almeno una volta alla settimana per mantenimento.
Rilassarsi, entrare nella propria coscienza e cominciare ad esplorare nuove realtà è, per definizione, uno stato di trance. È un’abilità importante da sviluppare, specialmente considerato il potere della trance. C’è una bella differenza tra un sogno ipnotico, vivido e viscerale, e il semplice pensare a qualcosa.
Ricevere spiegazioni su come fare qualcosa è ben diverso dal rilassarsi profondamente ed entrare in uno stato in cui si può vivere un’esperienza usando tutti i propri sensi. La seconda cosa coinvolge l’intero sistema nervoso, la prima no…….
Tratto da Il potere dell’inconscio e della pnl di Richard Bandler
PS:Se vuoi cambiare una convinzione che scopri limitare la tua esistenza guarda Questo Video, è semplice e gratuito.. 🙂
se invece vuoi informazioni sulla Pnl in Italia vai su:Pnl.info
Quest’ultimo è un esercizio di “Modellamento” tratto dagli insegnamenti di Milton Erickson, uno psicoterapeuta ed ipnoterapeuta il cui lavoro è stato studiato a fondo da Bandler e Grinder e che ha dato un grande contributo alla psicologia moderna e all’ipnosi.
Come scrive Richard Bandler a fine paragrafo, il rilassamento e immaginare Intensamente quello a cui aspiriamo, una situazione fortemente desiderabile nella quale vorremmo essere e ripetere l’esercizio spesso coinvolgendo tutti i sensi, programma il nostro inconscio verso quella direzione.
In questo modo si forma nella mente una chiara mappa da seguire, i nostri pensieri e comportamenti vengono aiutati e facilitati nel raggiungere quello che vogliamo con flessibilità, decisione e costanza perché diventano così un predisposizione inconscia al vivere meglio.
Ora manca solo di mettere in pratica con la consapevolezza che funzionerà, come ha funzionato per le persone che ammiri, le quali hanno immaginato un futuro migliore e si sono impegnate a crearlo nella realtà.
Stammi al Meglio Ciao Marco
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La verità per apprendere e ricordare non è come ci insegnano a scuola...
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Chi Sono
Sono Marco Venturi. Docente, ricercatore e imprenditore online.
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