Solitudine: La metafora su come sono gli altri con te

Il toccante racconto di come gli altri siano uno specchio di noi stessi.


Di quanto negli altri cerchiamo le risposte alla nostra solitudine


Questa è una metafora che mi piace molto ricordare perché l’uomo è fatto per vivere insieme agli altri e, stando bene con se stessi si è in grado di stabilire relazioni che portano a una vita più piacevole e appagante.


Come sono gli altri con te ?.. Com’é il mondo la fuori nei tuoi riguardi?..

Ti tratta bene e ti rispetta oppure si torce contro di te e ti fa sentire spesso solo/a?…


Una Verità

Nel mio ambiente, nel quale vivo mediamente in pace con tutti ho notato delle persone che proprio non riescono a stare bene con altri. Ho visto una barista svuotare e chiudere il proprio frequentatissimo bar in pochi anni, un quotato musicista non riuscire a raccogliere il seguito che meriterebbe, un avvocato non guadagnare il minimo per vivere…


Ho notato in queste persone una solitudine che è percepibile anche nei loro sguardi, spesso evitati dagli altri si rinchiudono nei loro piccoli e paurosi mondi in attesa che qualcuno si accorga del loro malessere. A ognuno di questi ho sentito ribattere: Cosa ci posso fare, sono fatto così?…che colpa ne ho io?…


Nessuna colpa per carità, ma responsabilità si. Ho capito negli anni che nulla capita per caso. Se gli altri non rispondono come vorremmo forse è il caso di rivedere e cambiare atteggiamento.


L’uomo è un animale sociale, ha bisogno di appartenere a gruppi di persone che lo sostengano e lo apprezzino, senza queste prerogative è solo e perso. Ecco la responsabilità dei nostri atteggiamenti, se il nostro “caratterino” suscettibile ci causa solitudine, è da noi stessi che dobbiamo partire per vivere in pace con gli altri.


La breve storia di seguito la dice lunga su come reagiscono gli altri ai nostri atteggiamenti, su come gli altri siano veramente uno specchio per noi se raccogliamo il messaggio. E su come permettiamo agli altri di trattarci come in realtà trattiamo noi stessi.


Gli altri possono darti un nome o un numero, ma non possono mai dirti chi tu realmente sei. Quello è qualcosa che puoi scoprire solo tu stesso dal tuo interno. Thomas Merton


Come sono gli altri..

Un giovane, entrando in un villaggio vede un vecchio sul ciglio della strada e gli chiede:

Mi scusi, non sono di quì, come sono gli abitanti di questo villaggio?..

Il vecchio sorridendo gli risponde: Come erano gli abitanti del villaggio da dove vieni?..


Il giovane risponde: Erano amorevoli con me, buoni, simpatici e avevo tanti amici…

Anche gli abitanti di questo villaggio sono cosi,.. dice il vecchio e in giovane entra soddisfatto nel villaggio.

Poco dopo arriva un altro giovane che fa al vecchio la stessa domanda:

Mi scusi, come sono le persone di questo villaggio?…


e il vecchio risponde: Come erano gli abitanti del villaggio da dove vieni?..

Il giovane risponde: Cattivi, egoisti e perfidi, ecco perché scappo…

Anche qui sono così,… dice il vecchio e il giovane entra con titubanza nel villaggio.

Un mercante di bestiame che aveva udito entrambi i discorsi va dal vecchio e lo rimprovera dicendo:


Come puoi dare a due persone, due risposte diverse alla stessa domanda?…

Figlio mio, dice il vecchio, se da dove vieni erano contro di te, se erano perfidi e cattivi anche qui non troverai nulla di buono, se invece erano buoni e generosi anche qui saranno con te buoni, generosi e avrai tanti amici perché ricorda:


Gli altri sono come ci aspettiamo che siano…


Quando conosciamo persone nuove, condizionati dal nostro passato tendiamo a farci un’idea di chi abbiamo davanti. Alcune ricerche scientifiche confermano che è molto difficile cambiare questa prima impressione anche dopo ripetute smentite.


Inoltre, se associamo questa nuova percezione a un fatto negativo del passato, la sensazione di dubbio innescato al momento del conoscere una persona nuova diventa una certezza anche dopo solo un anno.

Questo processo può creare atteggiamenti e situazioni diversi dalla natura delle cose.


Innesca una serie di pensieri e di previsioni contrarie a ciò che vorremmo veramente, ci influenziamo verso atti dannosi per noi e verso la solitudine, di non essere capiti o apprezzati. Cadiamo così nel dare la colpa agli altri della nostra situazioni mentre in realtà:

Siamo noi, con i nostri pensieri, dubbi e insicurezze che diamo la direzione alla nostra Vita.


Va benissimo (e ci fa bene) rispondere con lo stesso tono a chi dimostra contrarietà verso di noi ma la domanda migliore è questa:


Veramente così tante persone sono contro di te?…

Come puoi avere veri amici e vivere bene con loro?.. Semplice! Rifletti su questo concetto…

Tratta gli altri come vuoi essere trattato/a tu… Sii con loro, meglio di come sei con te stesso/a.


Semplice, ma pochi lo fanno perché siamo sempre centrati sulla nostra convenienza, sui nostri bisogni e proprio questo aumenta la nostra solitudine.

Questo non è mentire agli altri, ma è darsi la possibilità per sentirci meglio con loro e con noi stessi, ascoltandoli e apprezzandoli con interesse porta a essere considerati migliori e gentili, Il loro consenso ci aiuta ad percepirci migliori, a essere migliori..


Inoltre la tua fisiologia può essere un grande aiuto, come ti muovi, come ti apri verso gli altri cambia la tua psicologia, ovvero come stai… non sottovalutare questa potente relazione tra corpo e mente.

Ecco una tecnica semplice da ricordare.


I TRE PIU’ di Deepak Chopra:

  • Quale è la persona più importante al momento?… Quella che ho davanti. Ascoltali veramente e cerca di essere interessato/a al loro mondo, imparerai molte più cose e sarai tu stesso/a una buona amicizia da coltivare.
  • Quale è la cosa più importante? ….Quella che sto facendo Adesso. Quando sei con altri goditi il momento presente e collabora con loro per raggiungere un’intesa, un accordo o un beneficio per entrambi.
  • Quale è l’attenzione più importante?Quella rivolta ai miei pensieri e a come mi sento. Mettendo già in pratica le prime due PIU’ puoi notare come stai, come il tuo umore cambia e ti senti più sereno/a e più appagato/a.


La solitudine è una emozione che cambia con il cambiare dell’attenzione che fai alle cose, scegli verso cosa vuoi concentrarti e assumi un atteggiamento pro-attivo verso il mondo.


Come mi piace scrivere spesso: Il mondo cadrà ai tuoi piedi se gli vai incontro con un sorriso 🙂


Stammi al Meglio Ciao Marco

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Chi Sono

Sono Marco Venturi. Docente, ricercatore e imprenditore online.


Su www.latuamappa.com condivido idee e mappe mentali per imparare e ricordare, essere più efficaci, sereni e liberi (sopratutto da se stessi :)