Liberati dal giudizio degli altri e trova l’autentica felicità” di Ichiro Kishimi e Fumitake Foga


Ciao, sono Marco Venturi e aiuto le persone nello sviluppo personale in tempi brevi con articoli, podcast, ebook e audio. Evitando quindi anni di tentativi fallimentari e rinunce nell’essere più sani, efficaci e liberi (sopratutto da se stessi) con il metodo delle mappe mentali.


Il coraggio di non piacere

Il titolo del libro è accattivante come la maggior parte dei volumi di crescita personale ma qui, attratto dalle numerose recensioni positive ho scoperto nozioni di filosofia e di psicologia che meritano uno sguardo attento.


Non semplicissimo da leggere ma profondo e molto personale come pochi altri. Ho già condiviso articoli sulla paura degli altri e consigli per la felicità ma qui le cose sono diverse..

Se le tesi freudiane non ti soddisfano e vuoi approfondire il pensiero di Alfred Adler questo libro ti coinvolgerà appieno.

A mio avviso un dispensatore di saggezza a piene mani…


Condivido qui la video recensione di Lali e l’introduzione del libro con link ad Amazon e a Il Giardino dei Libri.

Il coraggio di non piacere. Libera te stesso, cambia la tua vita e raggiungi l’autentica felicità


Incipit

Alla periferia della città millenaria viveva un filosofo. Insegnava che il mondo era semplice e la felicità immediatamente accessibile a tutti. Un giovane, insoddisfatto della vita, gli fece visita per andare a fondo della questione.

Considerava il mondo un groviglio caotico di contraddizioni e, ai suoi occhi pieni d’ansia, qualunque idea di felicità sembrava totalmente assurda.



Alfred Adler (Rudolfsheim, 7 febbraio 1870Aberdeen, 28 maggio 1937) è stato uno psichiatra, psicoanalista, psicologo e psicoterapeuta austriaco.
Alfred Adler fu, con Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, fondatore della psicologia psicodinamica.
Visse tra la fine dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento, un periodo particolarmente fertile quanto a innovazioni scientifiche e culturali.


INTRODUZIONE

GIOVANE: Voglio chiedertelo di nuovo: credi che il mondo sia, sotto ogni aspetto, un luogo semplice?

FILOSOFO: Sì, il mondo è sorprendentemente semplice, e anche la vita.

GIOVANE: Ma è una tesi idealistica o una teoria praticabile? Insomma, stai dicendo che anche i problemi che abbiamo sono semplici?

FILOSOFO: Sì, certo.

GIOVANE: D’accordo, ma lascia che ti spieghi il motivo della mia visita di oggi. Anzitutto voglio discutere con te dell’argomento finché sarò soddisfatto e poi, se possibile, convincerti a ritrattare la teoria.

FILOSOFO: Ahah, come vuoi.

GIOVANE: Conosco la tua reputazione di filosofo eccentrico, e so che è difficile ignorare i tuoi insegnamenti e le tue argomentazioni. Sostieni che le persone possono cambiare, che il mondo è semplice e che tutti possono essere felici.

Questo è il genere di cose che ho sentito su di te, ma giudico la concezione assolutamente inaccettabile, perciò voglio averne conferma di persona.

Se qualcuna delle tue affermazioni mi sembrerà insensata, te lo farò notare e poi ti correggerò… Spero che non lo troverai irritante.

FILOSOFO: No, anzi, ne sarei lieto. Speravo di ricevere la visita di un giovane come te e di imparare il più possibile dalle sue parole.

GIOVANE: Grazie. Non ho intenzione di scartare le tue idee a priori. Le prenderò in considerazione e poi esaminerò le possibilità che si presentano. Quando affermi che il mondo è semplice, e la vita anche, la tua tesi conterrebbe un fondo di verità solo se venisse detta da un bambino.


I bambini infatti non hanno doveri improrogabili come pagare le tasse o andare al lavoro, sono protetti dai genitori e dalla società e possono vivere spensierati, immaginando un futuro che continui per sempre in cui fare quello che vogliono. Non sono costretti a guardare in faccia la dura realtà, ma hanno una benda sugli occhi.


Per loro, dunque, il mondo ha una forma semplice. Quando diventano adulti, tuttavia, il mondo rivela la sua vera natura. Di lì a poco, il bambino comprende come stanno realmente le cose e cosa può fare davvero. Cambia opinione vedendo soltanto l’impossibilità di agire. La sua concezione romantica svanisce, sostituita da un crudele realismo.

FILOSOFO: Capisco. È un punto di vista interessante.


GIOVANE: Non è tutto. Una volta cresciuto, il bambino resta intrappolato in qualsiasi genere di relazione complicata con le persone e si vede addossare

responsabilità di ogni tipo. È così che sarà la sua esistenza, sia al lavoro sia a casa, per qualunque ruolo assumerà nella vita pubblica. Ovviamente si renderà conto dei vari problemi sociali che non riusciva a capire da piccolo, incluse la discriminazione, la guerra e la disuguaglianza, e non potrà ignorarli. O sbaglio?


FILOSOFO: Non ho nulla da obiettare. Per favore, continua.

GIOVANE: Se vivessimo ancora nel periodo in cui dominava la religione, la salvezza eterna potrebbe essere un’alternativa valida, perché allora gli insegnamenti del divino erano tutto per noi. Dovevamo soltanto rispettarli e non avevamo molto di cui preoccuparci. La religione, però, ha perso il suo potere e la vera fede in Dio ormai non esiste più.


Senza nulla su cui fare affidamento, gli uomini sono tormentati dall’ansia e dai dubbi. Nella società di oggi ognuno vive per se stesso. Dimmi, dunque, tenendo conto di questi dati di fatto e alla luce del mio discorso: puoi ancora affermare che il mondo sia semplice?

FILOSOFO: Le mie convinzioni non cambiano. Il mondo è semplice, e la vita anche.


GIOVANE: Come puoi affermare una cosa simile? Chiunque può vedere che è un groviglio caotico di contraddizioni.

FILOSOFO: Questo, non perché il mondo sia complicato, ma perché tu lo rendi tale.

GIOVANE: Io?

FILOSOFO: Non viviamo in un mondo oggettivo, ma in un mondo soggettivo cui noi stessi abbiamo attribuito un significato. La realtà che vedi tu è diversa da quella che vedo io ed è impossibile condividere il proprio mondo con qualcun altro.

GIOVANE: Come può essere? Io e te viviamo nello stesso paese, nella stessa epoca, e vediamo le stesse cose, no?

FILOSOFO: Mi sembri molto giovane, però te lo chiedo lo stesso: hai mai bevuto l’acqua appena attinta da un pozzo?


GIOVANE: Mmh, è stato molto tempo fa, ce n’era uno vicino alla casa di campagna di mia nonna. Ricordo di aver bevuto l’acqua fresca in una calda giornata estiva.

FILOSOFO: Forse lo sai già, ma l’acqua di pozzo ha più o meno la stessa temperatura tutto l’anno, circa diciotto gradi. Questo è un dato oggettivo,

che resta uguale per tutti coloro che lo misurano. Però, quando bevi l’acqua in estate, sembra fresca mentre, in inverno, sembra tiepida. Anche se è la stessa acqua e secondo il termometro ha la stessa temperatura, la sensazione che trasmette dipende dalla stagione in cui siamo.


GIOVANE: Dunque è un’illusione causata dal cambiamento dell’ambiente.

FILOSOFO: No, non è un’illusione. Per te, in quell’istante, il fatto che l’acqua sia tiepida o sia fresca è un fatto innegabile. È questo che significa vivere in un mondo soggettivo. Non c’è via di scampo.

Al momento, il mondo ti sembra complicato e misterioso ma, se cambi, apparirà più semplice. Il problema non è come è il mondo, ma come sei tu.

GIOVANE: Come sono io?

FILOSOFO: Esatto… È come se vedessi il mondo attraverso un paio di occhiali scuri, perciò è naturale che ogni cosa ti sembri buia. Ma se è così,

invece di lamentarti dell’oscurità, potresti semplicemente toglierti gli occhiali. Forse allora troverai il mondo insopportabilmente luminoso e, senza volerlo, chiuderai gli occhi e può darsi che ti venga voglia di rimettere gli occhiali.


Allora ti domando: riusciresti a toglierli in partenza? Sei in grado cioè di guardare direttamente il mondo? Ne hai il coraggio?

GIOVANE: Il coraggio?

FILOSOFO: Sì, è questione di coraggio.

GIOVANE: Be’, ci sono moltissime obiezioni che vorrei sollevare, ma ho la sensazione che sia meglio rimandarle a dopo. Vorrei mi confermassi che, secondo te, le persone possono cambiare.

FILOSOFO: Certo che possono cambiare, possono anche trovare la felicità.

GIOVANE: Tutte, senza eccezione?

FILOSOFO: Assolutamente sì.

GIOVANE: Ahah, ora sì che le spari grosse! Le cose si fanno interessanti. Voglio iniziare subito a discuterne con te.

FILOSOFO: Non ho intenzione di fuggire né di nascondere nulla. Parliamone con calma. Dunque, tu credi che le persone non possono cambiare?

GIOVANE: Esatto. A dire il vero, io stesso soffro perché non ci riesco.

FILOSOFO: E allo stesso tempo vorresti farlo.

GIOVANE: Altroché. Se potessi cambiare, se potessi ricominciare la vita da capo, sarei felice di inginocchiarmi ai tuoi piedi, ma potrebbe succedere il contrario.

FILOSOFO: Mi ricordi me stesso quando ero uno studente, un giovane appassionato in cerca della verità, sempre intento a girovagare, a interpellare i filosofi…

GIOVANE: Sì, cerco la verità. La verità sulla vita.

FILOSOFO: Non ho mai sentito il bisogno di avere discepoli e non li ho mai avuti, tuttavia, da quando ho iniziato a studiare la filosofia greca e poi sono entrato in contatto con un’altra filosofia, aspetto da tempo la visita di uno come te.

GIOVANE: Un’altra filosofia? E quale sarebbe?

FILOSOFO: Laggiù c’è il mio studio. Entra pure. Sarà una lunga nottata. Vado a preparare del caffè bollente.


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Stammi al meglio ciao Marco

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Chi Sono

Sono Marco Venturi. Docente, ricercatore e imprenditore online.


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